Bournemouth-Sheffield United 1-1
- stefanopiras
- 13 ago 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Tanta curiosità per il ritorno della Premier League e in particolare per il ritorno nella massima categoria inglese per lo Sheffield United, a 12 anni di distanza dall'ultima partecipazione in campionato, datato 2007. Sheffield che in questi 12 anni ha girovagato fra Championship e League One, e il punto più basso è rappresentato proprio dall'undicesimo posto nella terza serie inglese, nella stagione 2015-2016. La rinascita è rappresentata da 2 figure, 2 uomini di Sheffield: Billy Sharp, autore di 240 gol in tutte le categorie, dalla Premier alla League Two, e Chris Wilder, arrivato nel 2016, capace di far vincere alle Blades il titolo di League One con ben 100 punti e l'anno scorso autore di un capolavoro, con il secondo posto in Championship e la promozione in Premier League.
Per il nuovo debutto in Premier Wilder fa affidamento alla vecchia guardia, presentandosi ai nastri di partenza con un 1-3-5-2: Henderson; O'Connell,Egan,Basham;Stevens,Fleck,Norwood,Lundstram,Baldock;McGoldrick,Robinson.
Parecchi di questi titolari erano presenti 3 anni fa, nella vittoria della League One, e sono presenti anche a Bournemouth. Una partita preparata con un'idea ben precisa: reparti corti, poco spazio alle spalle, chiusura di tutte le linee di passaggio.

I 2 attaccanti Robinson e McGoldrick non escono mai sui difensori centrali, ma si stringono e si abbassano, e complici i movimenti di Fleck e Lundstram bloccano le linee di passaggio verso i 2 centrocampisti centrali degli avversari, l'obbiettivo è doppio: portare i difensori a lanciare palla lunga in avanti, ma nel gioco aereo lo Sheffield è molto forte, e portare palla sugli esterni, dove il pressing aumenta, con la squadra che si sposta in zona palla:

La densità e la compattezza degli uomini di Wilder risulta maniacale, portata all'eccesso: spesso troviamo nella metà campo difensiva tutta la squadra presente, 10 uomini dietro la linea della palla, non contando il portiere Henderson:

Il comportamento dei biancorossi in transizione negativa è solitamente quello di andare in marcatura preventiva, quindi riaggressione con riconquista immediata del pallone, ma se vengono presi in contropiede, la regola è una sola: copertura della profondità e della porta, soprattutto in inferiorità numerica come si può vedere da questa immagine:

La fase di possesso palla è stata problematica per lo Sheffield United: obbiettivo, non prenderle e cercare la verticalizzazione, situazione che a inizio partita poteva subito sbloccare la situazione, con Lundstram bravo a cogliere sulla corsa McGoldrick, ipnotizzato dal portiere avversario:

In generale lo Sheffield Utd non cerca mai il possesso palla ragionato per cercare gli avanti; la costruzione dal basso è caratterizzata per la maggior parte da passaggi diretti in avanti, nonostante i difensori tendono ad allargarsi; essendo una difesa a 3, si allargano il centrale Egan e uno dei 2 difensori esterni(nella foto Basham) mentre l'altro difensore si allarga sulla linea:

A centrocampo, i 3 interpreti hanno compiti diversi: Norwood, e in seconda battuta Fleck si muovono per ricevere palla e dare inizio all'azione, cercando gli spazi giusti per poter giocare il pallone, come mostra la prima immagine qua sotto; Lundstram al contrario cerca spesso l'inserimento e la sovrapposizione al quinto di centrocampo Baldock, con l'aiuto anche di Basham che si alza per dare un'ulteriore linea di passaggio:
Anche i 2 attaccanti McGoldrick e Robinson hanno compiti diversi, con il secondo che parte leggermente dietro; Robinson cerca spazio soprattutto in zona di rifinitura, dove può ricevere e tentare subito la conclusione in porta, creando apprensione nella retroguardia avversaria:

Ma in tutto ciò, dove si trova Billy Sharp? Don't worry, lui c'e sempre! E' proprio suo il gol, all' 88° minuto che permette alle Blades di agguantare il pareggio, dopo il vantaggio formato Mepham; non poteva che essere lui, "the fox of the box" a segnare il primo gol dello Sheffield Utd da 12 anni, oltre che essere il suo primo gol in Premier, a 33 anni:
Credits: Sheffield United Facebook Page
Il lavoro che aspetta Wilder e i suoi ragazzi è sicuramente impegnativo, negli ultimi anni si è visto che chi sale in Premier spesso sbaglia nel cambiare totalmente la squadra, oppure nel non cambiare nulla, tenendo magari giocatori non all'altezza della categoria (esempi freschi sono le retrocessioni di Fulham e Cardiff), ma probabilmente, con l'organizzazione difensiva vista, potrà essere una spina nel fianco per molte avversarie.
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